

R. EMERJ, Rio de Janeiro, v. 19, n. 73, p. 185 - 217, abr. - jun 2016
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dell`interpretazione si sa solo che esprime una o più norme, non quale
questa norma sia o quali queste norme siano
”.
76
A propósito, Adrián Rentería Díaz, ao discorrer sobre a
trama aper-
ta
do Direito, afirma que a sentença não é uma consequência automática
de um procedimento exegético, senão o produto de uma atividade
valorativa que perpassa as convicções morais, religiosas e sociais compar-
tilhadas pela classe social da qual provém o juiz.
77
Díaz, ademais, elaborou
uma didática conceituação acerca das três teorias da interpretação, a sa-
ber, a
cognitiva
78
, a
cética
79
e a
intermediária.
80
Mauro Barberis, por sua
vez, dissertando sobre essa
tripartizione
, denomina-as, respectivamente,
de
formalismo interpretativo
,
giurealismo
e
teoria mista
.
81
Cabe salientar, de antemão, que apenas a Teoria
Cética
é com-
patível com o fenômeno hermenêutico, pois considera um pressuposto
fundamental: o Direito é e
se manifesta
pela linguagem. Encampa-se na
integralidade, desse modo, o pensar de Díaz:
“Sembra um dato incontro-
vertibile che nelle diverse fasi di um processo giurisdizionale il giudice
trovi – im maggior o minor misura – spazi nei quali egli può esercitare la
propria discrezionalità. In ragione di diversi fattori, che vanno dalla open
texture del linguaggio normativo alla speciale natura dei fatti sui quali
verte solitamente una questione giuridica, ad uma produzione legislati-
va per lo più eterogenea e caotica, e alla tendenza del potere legislativo
a lasciare la soluzione di complessi problemi sociali al potere giudiziario,
risulta agevole sottolineare che nel processo di determinazione concreta
del diritto il giudice non sempre trova una unica risposta, ma come, inve-
ce, egli debba scegliere fra um ventaglio di possibilità, tutte legittime dal
punto di vista giuridico.”
82
76
L`interpretazione della legge
. Milano: Giuffrè, 1980, p. 63.
77 "
Discrezionalità del giudice o risposta corretta
?"
Revista de Processo
n° 83, São Paulo: RT, p. 164.
78
“I sostenitori della teoria cognitiva affermano che interpretare consiste nell’individuare um significato già dato,
indipendente dall’interprete. (...) Secondo tale teoria (o famiglia di teorie), chiamata anche formalistica – per dirla in
poche parole – è sempre possible ‘trovare l’interpretazione giusta o própria di ciascun enunciato giuridico, adatta a
risolvere in modo giuridicamente esatto ciascun caso concreto’”
(
Idem
, p. 160).
79
“D’altra parte, i sostenitori delle teorie scettiche dell’interpretazione sostengono – in aperto contrasto quindi com
le teorie formalistiche – ‘che l’interpretazione è attività non di conoscenza, ma di valutazione e decisione’. Le teorie
scettiche, quindi, si fondano sull’opinione che non vi sia nulla che possa essere chiamato ‘il significato próprio delle
parole’, e che ogni testo può essere inteso in una grande pluralità di modi diversi”
(
Idem
, p. 161).
80
“Tuttavia, um tentativo di conciliazione è possibile trovarlo nella teoria intermedia di Carriò, secondo cui vi sono casi
in cui la soluzione interpretativa è ovvia e automatica, mentre vi sono altri casi ‘difficili’ in cui non è così”
(
Idem, ibidem
).
81
"Separazione dei poteri e teoria giusrealista dell’interpretazione"
.
Rivista Analisi e diritto,
2004, a cura de P.
Comanducci e R. Guastini, p. 9.
82
Idem
, p. 128.