Revista da EMERJ - V. 21 - N. 1 - Janeiro/Abril - 2019

15  R. EMERJ, Rio de Janeiro, v. 21, n. 1, p. 9 - 18, Janeiro-Abril. 2019  sere sconvolto da norme sopravvenute, che rimettono inevitabilmente in discussione l’unità e la coerenza dell’intera attività processuale, cioè l’unità e la coerenza dell’attività processuale già svolta con quella futura. 4. Come si è già anticipato, il principio di diritto intertemporale tem- pus regit processum rinviene il proprio fondamento costituzionale nella garanzia del giusto processo. Un notevole sostegno a questa soluzione deriva dalla giurispruden- za del Tribunale costituzionale federale tedesco, che impiega in modo ca- librato una garanzia costituzionale più comprensiva, quella della certezza del diritto, sotto il risvolto di una circostanziata tutela del legittimo affida- mento nel perdurare della vecchia disciplina processuale ( ). Questa impostazione merita di essere segnalata con favore anche al di là del diritto intertemporale. La certezza del diritto può e deve essere perseguita al massimo grado nella disciplina processuale, proprio in consi- derazione del carattere strumentale del processo civile nei confronti del di- ritto sostanziale. In altri termini, il rischio che l’errore processuale cagioni al titolare la perdita del diritto sostanziale dedotto in giudizio deve essere confinato entro il minimo indispensabile (auspicabilmente esso dovreb- be essere del tutto eliminato) ( ). La certezza della disciplina processuale deve essere perseguita al massimo grado specialmente al giorno d’oggi: quanto più è inevitabile che le regole di condotta sul piano sostanziale diventino mutevoli, difficili e complicate da individuarsi, tanto più queste difficoltà devono essere controbilanciate, in caso di controversia, da una disciplina processuale che aspiri ad essere semplice e certa. La fisiologica incertezza del diritto sostanziale deve essere compensata dalla certezza del diritto processuale, in funzione di garanzia dei poteri e doveri delle parti ( ). Perciò deve essere evitata la moltiplicazione legislativa dei riti proces- suali non sorretta da adeguate giustificazioni attinenti alla tipologia delle controversie. Perciò l’opportunità di mutare giurisprudenza in materia di interpretazione delle norme processuali, a situazione legislativa immutata, deve essere valutata con particolare rigore. In sintesi, nella diversità dei loro rispettivi ruoli processuali, avvocati e giudici devono poter riservare le loro energie alla tutela giurisdizionale degli interessi protetti dalle norme del diritto sostanziale ed evitare di trascorrere buona parte del loro tempo

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